Furono solo otto le mostre dedicate all’Impressionismo e alla sua spasmodica ricerca della rappresentazione del ’mondo nuovo’ che si affacciava all’orizzonte. Nell’esposizione del 1886, l’ultima, compaiono però artisti che vanno oltre i maestri originari del movimento impressionista e che non si limitano alla fotografia di un momento di spensieratezza o di un pomeriggio di sole lungo la Senna, come avevano fatto Pissarro o Monet. In questa puntata Waldemar Januszczak racconta il periodo in cui l’Impressionismo comincia a trasformarsi in ’qualcos’altro’, quando irrompono sulla scena artistica parigina l’ossessione per la scomposizione della luce e del colore di Seurat e l’oscura, maniacale e fragile poetica di Van Gogh, giunto in città al seguito del fratello Theo mercante d’arte.