Da Mosca Mark Bernardini per Visione TV. Siamo alla settimana del 24–30 luglio 2023, proseguiamo con il notiziario settimanale dalla Russia, dove parliamo non solo e non tanto di quest’ultima, quanto di quel che si dice, si scrive e si mostra nei media russi, quelli che per lo più sono democraticamente oscurati in Italia. Buon ascolto, buona visione e soprattutto buona Visione TV.
Ennesima intervista di Ferdinando Pelazzo, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, stavolta alla Rossijskaja Gazeta. Devo dire che ultimamente è particolarmente prolifico, ma lo dico senza alcuna ironia, anzi, ben venga, se ne parlasse di più.
In settimana, ci sono stati due importanti interventi di Putin. Il primo, alla riunione del governo, riguardava il cosiddetto “Accordo sul grano”, noto anche come “Iniziativa del Mar Nero”. Il secondo, al Consiglio di Sicurezza russo, in merito alle voci sempre più insistenti sugli appetiti della Polonia, che vorrebbe fagocitare alcuni territori ucraini. Personalmente, lo vado dicendo da svariati mesi, e mi davano del complottista.
Su quest’ultimo intervento, c’è un’interessante dichiarazione di Zachar Prilepin, scrittore, uno dei massimi dirigenti del Partito “Russia Giusta” (per intenderci, il Partito Socialista), fatto saltare in aria con la sua auto in un attentato terroristico ucraino il 6 maggio 2023. Dal suo letto d’ospedale, dove si trova tuttora.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dichiarato in onda sul canale televisivo M1 che entro la fine del decennio Regno Unito, Italia e Francia lasceranno le prime dieci posizioni nell’economia del mondo e la Germania scenderà dal quarto al decimo posto.
La settimana appena trascorsa, presso l’ambasciata italiana a Mosca, c’è stata una proiezione cinematografica in originale con sottotitoli in russo. Il film in questione è “L’ultima notte di Amore”. Nulla di politico, è un giallo che personalmente ho trovato gradevole e avvincente (anche per essere un cultore di questo genere), ne sono rimasto sorpreso. E’ stato anche un’occasione per illustrare le numerose iniziative promosse a Mosca dall’Istituto Italiano di Cultura. Tra l’altro, al termine della proiezione ho avuto occasione, graditissima, di conoscere un paio di spettatori di questo mio notiziario.
Dopo l’ennesimo attentato terroristico al Ponte di Kerč, tra la Russia continentale e la penisola della Crimea, i media mainstream si erano precipitati a riassumere il tutto con il titolo “Combattimenti in Crimea”. Naturalmente, non c’era e non c’è alcun combattimento. La Russia ha avvertito che a questo seguirà una risposta militare a breve. L’Occidente lo ha bollato come rappresaglia. Mi permetto sommessamente di ricordare che le rappresaglie furono quelle dei nazisti tedeschi contro la popolazione civile alle Fosse Ardeatine, a Marzabotto, a Sant’Anna di Stazzema. La Russia ha colpito alcuni depositi militari.
E’ la terza volta che vi racconto di Muslim Magomaev, azero sovietico, che dopo uno stage alla Scala di Milano preferì tornare in patria. E’ anche però la seconda volta che vi parlo di Fred Buscaglione. E voi direte: che c’entra? Buscaglione, classe 1921, si shiantò trentottenne a Roma con la sua automobile nel 1960. Per lo più viene ricordato per le sue esibizioni scanzonate degli anni ‘50, considerate trasgressive per l’epoca: Eri piccola così, Teresa non sparare, Porfirio Villarosa, Che bambola, Frankie and Johnny, Che notte, Si sono rotti i Platters, Il dritto di Chicago, Whisky facile. Alcuni, più cinefili, lo ricordano in vari film, anche con Totò: Noi duri, Siamo gli evasi, eccetera.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sempre su Visione TV!
_____________
✔️SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO:
IBAN: IT65C0306916355100000009028
INTESTATO A: VISIONE TV
SWIFT: BCITITMM
CAUSALE: DONAZIONE
✔️SOSTIENICI TRAMITE PAYPAL E CARTA DI CREDITO:
✔️ Finalmente disponibile il terzo numero di “Visione, un altro sguardo sul mondo“ - Guerra: scacchiera mortale - ORDINALO ORA
✔️ISCRIVITI AL CANALE:
1 view
0
0
11 months ago 02:24:05 1
Protests take place in Buenos Aires after President Milei’s drastic economic measures