Bitcoin una occasione di valore per le imprese italiane
L’adozione di Bitcoin da parte di importanti società quotate a livello globale, fondi di investimento e persino governi, ne convalida il ruolo emergente nell’economia mondiale. I dati indicano che una porzione significativa dell’offerta di Bitcoin è già detenuta da entità istituzionali come ETF (guidati da giganti come BlackRock), società pubbliche (con MicroStrategy come principale esempio) e governi, segnalando un cambiamento epocale irreversibile.
Per le imprese italiane, l’accantonamento di Bitcoin in bilancio è un’opzione legale e praticabile, con le prime costituzioni di società con capitale interamente in Bitcoin già avvenute in Italia. Bitcoin viene proposto come una soluzione per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che costituiscono il 93% dell’economia nazionale, per raggiungere una maggiore solidità finanziaria e indipendenza da un sistema bancario tradizionale percepito come restrittivo. L’apprezzamento potenziale di Bitcoin può generare plusvalore da reinvestire in competitività, ricerca e sviluppo. La tesi centrale è che ignorare Bitcoin significa rimanere ai margini di una trasformazione fondamentale del concetto di valore economico, sostenuta da figure di spicco della finanza mondiale e da un’architettura tecnologica che garantisce sicurezza, proprietà e indipendenza.
L’analisi sottolinea un movimento significativo e crescente di adozione di Bitcoin da parte di entità aziendali e istituzionali a livello mondiale.
La società guidata da Michael Saylor è l’esempio più prominente. Ha adottato una strategia di accumulo continuo di Bitcoin, considerandolo un “valore assoluto“ superiore alle valute FIAT (dollaro, euro, yen), che sono soggette all’emissione da parte delle banche centrali. Al momento dell’analisi, MicroStrategy deteneva Bitcoin, con un controvalore di circa 72 miliardi di dollari.
I dati, provenienti da portali come Treasury, mostrano una distribuzione chiara della proprietà di Bitcoin tra diverse categorie di detentori. Su un totale di Bitcoin monitorati (pari al 17,632% dell’offerta totale al 25 settembre), la ripartizione è la seguente:
Le nazioni con le imprese più attive nella detenzione di Bitcoin sono, in ordine: Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone e Hong Kong.
L’analisi fornisce un dettaglio specifico sui principali attori che detengono Bitcoin, evidenziando la portata del loro investimento.
Altri dati su Governi, Società Private e Società di Mining
L’approvazione degli ETF su Bitcoin, avvenuta il 9 gennaio 2024, è descritta come un catalizzatore fondamentale.
BlackRock: Il suo ETF, iShares Bitcoin Trust (IBIT), è un esempio emblematico. Guidato da Larry Fink, ha raccolto Bitcoin, per un controvalore di 84 miliardi di dollari a partire dal 9 febbraio dell’anno precedente.
La posizione dell’Italia: nel contesto di questa massiccia adozione globale, la presenza italiana appare minima.
Gruppo Intesa Sanpaolo: Viene identificato come l’unica entità italiana di rilievo nella lista, con un possesso di soli 11 Bitcoin. Questa cifra viene definita “assolutamente ridicola“ e fa “un po’ ridere“ se rapportata alle dimensioni del gruppo bancario.
Viene citato David Andolfatto, Vice Presidente della Federal Reserve di St. Louis, che nel 2014 definì Bitcoin “un colpo di genio, un sistema monetario governato da un algoritmo“.
L’argomentazione centrale si focalizza sui benefici concreti che Bitcoin può offrire al sistema imprenditoriale italiano.
La legge italiana permette alle aziende di accantonare somme in Bitcoin in bilancio. Inoltre, sono già state realizzate le prime costituzioni di società con capitale sociale interamente versato in Bitcoin. Questo crea un precedente legale e operativo per le imprese che desiderano diversificare la propria tesoreria.
Una vera opportunità per le Piccole e Medie Imprese (PMI)
Conservando Bitcoin come riserva di valore, le imprese possono beneficiare della sua potenziale rivalutazione nel tempo. Il plusvalore generato può essere reinvestito per finanziare sviluppo di nuovi prodotti e servizi, aumentando così la competitività.
Bitcoin offre un’alternativa a un sistema bancario tradizionale descritto come “piuttosto chiuso“, con una compliance e processi di valutazione sempre più restrittivi, specialmente per le PMI che, pur avendo idee vincenti, faticano a ottenere fiducia e credito. Bitcoin può fornire quella solidità finanziaria che la legge richiede per evitare difficoltà e fallimenti.
Per cogliere questa opportunità, sottolineo l’importanza di una formazione adeguata.
La tesi conclusiva è che la comprensione è il primo passo per l’adozione. Viene promosso un approccio basato sulla formazione, tramite corsi, eventi (come quello gratuito dell’11 ottobre a Verona Est) e canali informativi, per consentire a investitori privati e imprenditori di comprendere la storia, il futuro possibile e i rischi di Bitcoin.
L’invito finale è a non rimanere “alla finest
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