Nella sequenza FINALE di “Mephisto“ (r. di István Szabó, 1981, HU), dopo un PIANO D’AMBIENTAZIONE che situa la scena nello Stadio Olimpico di Berlino, il gerarca nazista accompagna il protagonista, un attore che ha deciso di servire il regime per convenienza e per viltà, ad ammirare la grandiosità del potere. Il protagonista è investito da luci che ne annullano i lineamenti (SOVRAESPOSIZIONE), e che diventano, insieme al vento che si ode, metafora della Storia, cui lui cerca disperatamente di sottrarsi.