Addio gravidanza: il bebè sta in un baccello

Si chiama “par-tu-ri-ent” il programma che prevede la nascita e cura del feto all’interno di un simil-utero tecnologico dotato di ogni comfort, compreso il microfono per interagire con il feto. Finanziato anche dall’Unione europea, il prototipo avvolgerà il bambino in un liquido e gli fornirà ossigeno e nutrimento tramite una placenta artificiale che sarà collegata al loro cordone ombelicale, ricreando l’esperienza di essere nel ventre materno, battito del cuore incluso. Se a giustificare lo studio c’è la preoccupazione per le nascite premature dei bambini, numerosi medici e ricercatori denunciano apertamente l’utilizzo di uteri artificiali al fine di permettere ai genitori di seguire la routine della vita quotidiana e lavorativa, senza “distrarsi” dalla nascita del bambino. Commenta la notizia Enrica Perucchietti. Noi siamo liberi e vogliamo continuare a esserlo, insieme a te. Sostienici e diventeremo tutti il centro di gravità del sapere con una donazione una tantum o con
Back to Top