Storica hit con cui Donatella Rettore spopolò nell’estate del 1980 vincendo il Festivalbar, a pari merito con Miguel Bosé. “Il testo é ricco di allusioni sessuali e non lascia margini di dubbio sul significato, non certo zoologico, del titolo: “Il kobra non é un serpente/ma un pensiero frequente/che diventa indecente/quando vedo te...“. L’ironia un pò surreale prende una piega demenziale nel ritornello, quando un coro in falsetto ci avverte che “il kobra col sale/se lo mangi fa male/perché non si usa così...“.
Il pubblico però, più che dalle parole, sembra attratto dalla ballabilità del pezzo e dalla personalità dell’interprete, per la quale l’immagine assume la stessa importanza della musica: lo dimostrano i costumi e le acconciature stravaganti, le esibizioni ricche di coreografie e trovate sceniche, le copertine dei dischi sempre fantasiose e innovative (quella di “Magnifico delirio“, album da cui &