CON L’ARRIVO DEI TALEBANI A KABUL L’OCCIDENTE HA PERSO DEFINITIVAMENTE IL PROPRIO PRIMATO MORALE

Aveva ragione Giambattista Vico quando illustrava ai posteri la sua “teoria dei corsi e ricorsi storici”. Così come in un film già visto abbiamo assistito, in quel di kabul, ad una nuova fuga degli americani da un altro scenario di guerra persa. Infatti dopo la rocambolesca evacuazione di Saigon del 1975 la scena di è ripetuta pari pari in Afganistan con l’unica variante che, questa volta, la figura è stata ancora più miserevole. Collaborazionisti afgani presi dalla disperazione che pur di non cadere nelle grinfie dei talebani si sono attaccati ai carrelli delle ruote degli aerei USA e come è prevedibile che fosse sono precipitate nel vuoto schiantandosi a terra. Un quadretto che mi riporta alla mente un’altra immagine, questa volta di fantasia, ma pur sempre tagliente e dura per la propria morale e nello specifico sto parlando del film Apocalyps Now quando il capitano Willard, davanti la fuga delle conigliette di play boy in elicottero, affermò: “A condur
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