TRA IL RAPPORTO SUI LIMITI DELLO SVILUPPO E LE POLITICHE PROPOSTE DA GRETA, C’È UN MARE DI IPOCRISIA

Cari lettori, noi de l’Ortis, come certamente già saprete, abbiamo le nostre idee ben chiare riguardo i cambiamenti climatici in atto, così come siamo convinti che dietro le buone intenzioni e le belle parole, di una ragazzina svedese, ora poco più che maggiorenne, si nasconda in realtà, magari a sua insaputa, tutto un mondo che nulla ha a che vedere con il vero ambientalismo. Tuttavia è innegabile che, la COP26, ha avuto un rilievo mediatico immenso e grande è stata l’attenzione, anche da parte del pubblico italiano, ragion per cui, ci è sembrato doveroso pronunciarci su questa questione in quanto, se talune informazioni, divulgate dal mainstream, sono corrette, molte altre, sono false. Ma andiamo per ordine: In principio fu il Club di Roma, nel lontano 1972, a far elaborare al MIT il “Rapporto sui limiti dello sviluppo”. Tale relazione fu realizzata con uno dei primi computer utilizzando un apposito modello di calcolo di dinamica dei sistemi che metteva in relazi
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