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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato allo Smithsonian Institution il rilascio di documenti riservati risalenti ai primi anni del 1900 a dimostrazione del fatto che l’organizzazione è stata coinvolta in un importante insabbiamento storico di prove che dimostrano che decine di migliaia di giganteschi resti umani sono stati trovati in tutta l’America e distrutti su ordine di alti funzionari che volevano difendere la cronologia dominante dell’evoluzione umana che esisteva all’epoca. A muovere gli eventi in questa direzione è stata la denuncia dell’American Institute for Alternative Archaeology (AIAA) che ha accusato lo Smithsonian di aver distrutto migliaia di giganteschi resti umani. Presi alla sprovvista da queste accuse, l’organizzazione ha risposto con una citazione in giudizio per diffamazione. Nuovi dettagli sono emersi durante il processo quando alcuni addetti ai lavori dello Smithsonian hanno riconosciuto l’esistenza di documenti che presumibilmente dimostrano
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