Violenza verbale, L’esempio di Silvana De Mari manda in tilt lo studio di Lilli Gruber.

Grande sensazione ha destato nello studio di 8 e mezzo su La7, l’intervento della dottoressa Silvana De Mari, nota per aver espresso posizioni critiche verso l’omosessualità. Alla (semplice) domanda della Gruber in cui chiedeva lumi sulla accresciuta violenza verbale in politica e sui social network, la De Mari, pur trovandosi d’accordo con la tesi della conduttrice, tiene a precisare che il punto più sacro è la libertà di parola. A questo punto, tira fuori un esempio poco attinente alla discussione. In pratica la De Mari fa riferimento ad una denuncia presentata da un istituto, che sembra faccia attività pedagogiche, e che ricevi sovvenzioni pubbliche, intitolato a Mario Mieli, un attivista omosessuale morto suicida nel 1983, il quale andò incontro a forti critiche, quando affrontò anche il tema della sessualità infantile. L’esempio poco calzante della dottoressa fa inorridire la Gruber, la quale alla fine, per liberarsi della scomoda testimonianza del
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