Dal fascismo agli Houthi: “Il faro di Mussolini“, intervista ad Alberto Alpozzi

Vi era un tempo leggendario in cui le vite di pirati senza scrupoli si intrecciavano con quelle di corrotti avventurieri e quelle di trafficanti d’armi con enigmatici tempo in cui accordi segreti e inganni segnavano l’era del colonialismo nel Corno d’Africa e le rotte di audaci esploratori e avidi mercanti doppiavano tra mille insidie il famigerato capo del “Leone dormiente”. Qui, a capo Guardafui, per proteggere quei mari, l’Italia di Mussolini costruì un faro, intitolato allo statista Francesco Crispi, ponendo fine alla secolare pirateria e a disastrosi dell’Italia e dell’antica Roma, passato alla storia come simbolo del colonialismo italiano, testimone silenzioso del sogno imperiale, oggi quell’antico faro, ancora svettante in Africa, resta il più grande fascio littorio ’appassionata e inedita indagine storica per narrare quei luoghi e quegli uomini che segnarono gli avvenimenti cruciali della storia coloniale della avvincente viaggio nella più lontana terra d’oltremare per riscoprire un capitolo di storia italiana ancora le decennali vicende della costruzione del faro Crispi e delle molteplici battaglie che sotto la sua luce si consumarono viene svelato un nuovo volto del colonialismo italiano nascosto sino ad oggi.
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