ETNA - la vendemmia de I Vigneri.
Coltiviamo le viti con il sorriso e con la speranza di un buon raccolto. Con la passione, con l’umiltà: siamo parte della natura e del miracolo della vita.
Il primo giorno di vendemmia si apre al sole che bacia i grappoli, colorandoli di rosso intenso, pronti per essere raccolti in un tripudio di parole, di commozione, da uomini, donne e bambini festosi e felici, e non da macchine disumane, che mai potranno apprezzare il tatto, la forma, la consistenza di sani e succosi grappoli di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante.
Abbiamo fatto una scelta antica da Uomini moderni: mettere le nostre mani in ogni cosa che facciamo, affinchè la nostra umanità si possa trasferire nei nostri prodotti, nei nostri vini.
I grappoli arrivano in cantina, nell’antico Palmento, costruito con sacrificio, forza, conoscenza e attenzioni da Uomini del passato, da generazioni di gente non più tra di noi, ma presenti con la loro anima in quelle nere pietre sapientemente scolpite per diventare il crogiolo in cui il mistero del vino si perpetua a ogni vendemmia: la vita esplode in un caos primordiale di forza e vitalità!
Diamo continuità al nostro antico e immutato lavoro di vitivinicoltori, nella fatica e nella felicità, che ci vuole protagonisti delle nostre scelte di vita.
Opponendoci all’ottusa e oscura logica del “progresso-regresso”, siamo ancora qui nel nostro Palmento Etneo, con le nostre antiche botti di castagno dell’Etna a condividere tutti insieme il nostro lavoro e continuare con amore i gesti dei nostri avi nel produrre il nostro vero e autoctono vino etneo.
Il succo denso e dolce della nostra uva - generata da antichi vitigni, dalla nostra Muntagna (Etna) e dalla nostra civiltà vitivinicola - lentamente si fa vino, vita, lavoro e ricchezza per noi tutti.