La coltre

L’inamovibile barriera igroscopica aviodispersa persiste ad impedire l’arrivo dei fronti perturbati provenienti dal Nord-Atlantico. 120 metri di spessore (la porzione più densa) è la coltre chimica. Essa inizia attorno ai 1100 metri di quota e termina a circa 1200 metri. Se fossero cumulonembi, avremmo dovuto attraversare banchi di nubi alti alcuni chilometri, ma non è stato così. Infatti, in pochissimi secondi siamo giunti al di sopra dello strato aviodisperso ed allargatosi sino a formare un fitto strato di pseudo nubi che non cagionano piogge e che innalzano le temperature al suolo per “effetto serra“. Lassù, più in alto, proseguono le operazioni di geoingegneria clandestina. Lo screenshot è ripreso da un video effettuato con il DJI Phantom 4, nelle vicinanze delle antenne di Monte Bignone, sopra Sanremo. Musica: “Deeper“, di Native Sound.
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