Le Politiche Green sono davvero per il “bene del Popolo“? Intervista a Danilo Leo Lazzarini Orosfera

Le Politiche Green sono davvero per il “bene del Popolo“? Intervista a Danilo Leo Lazzarini Orosfera Buongiorno e benvenuti in Orosfera. Per il nostro terzo episodio, in questa puntata parleremo di cambiamenti climatici e del loro impatto sull’economia. Vedremo come questi eventi, che forse così nuovi non sono, influenzano la nostra sfera economica andando già a danneggiare quel tessuto economico e sociale fragilissimo del nostro Paese. Con noi abbiamo nuovamente ospite Danilo Lazzarini, questa volta in veste di presidente dell’Associazione ambientale TRUMUSIATIS, che ci aiuterà a meglio comprendere questo complicato argomento. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto delle forti piogge che hanno causato tantissimi danni in varie regioni in Italia. Abbiamo avuto esondazioni, morti, enormi danni alle aziende e abbiamo avuto tantissimi politici (o sarebbe meglio definirli politicanti) che sono andati ai microfoni e hanno parlato di questi effetti devastanti del cambiamento climatico. Ora io credo che bisogna anzitutto ribaltare il concetto e dire che, sempre che ci sia stato un aumento di questi fenomeni, cosa che io non sono in grado di giudicare non essendo un esperto di settore. Sarebbe importante risolvere il problema e non continuare a parlarne come di qualcosa di risolvibile. Perché se il cambiamento climatico significa la fine dell’umanità, tanto vale che ci rassegniamo e non andiamo avanti. Se invece possiamo sopravvivere a queste piogge, tanto vale cominciare a fare i lavori che servono per evitare questi danni. La generazione precedente alla nostra dragava i fiumi, faceva la manutenzione delle canaline lungo le strade, puliva i tombini e creava spesso dei canali di scolo per i fiumi troppo grossi. Ora se andiamo in giro (io parlo di quello che vedo) abbiamo il mare, le spiagge marine, che sono un cumulo di tronchi, quindi significa che l’alveo dei fiumi non è pulito e appena c’è una fiumara trascina a valle tonnellate e tonnellate di legna. Tutti i canaletti che vediamo nelle città sono pieni di piante, vegetazione, sporcizia. I tombini sono chiusi. Insomma mi sembra che va bene che piove forte, però pare che non ci sia nessuna forma di prevenzione, quindi ormai siamo in una situazione totale dove appena il tempo diventa più aggressivo si crea questa devastazione. L’acqua esce e va diciamo a distruggere quello che è l’ambiente antropizzato. Ora in Italia ci sono vari strumenti, consorzi di bonifica o almeno ci dovrebbero essere tantissimi strumenti per la manutenzione. Questa manutenzione non viene fatta quindi sarebbe il momento di intervenire su questo se si vuole salvare il Paese da questi danni e non continuare a parlare di cambiamenti climatici, perché se non c’è manutenzione è normale che (e io ci vedo anche una forma non voglio dire di dolo ma qualcosa di simile da parte delle amministrazioni) perché è troppo facile gridare all’allerta meteo gialla verde, rosso, arancione e non assumersi nessuna responsabilità. Con questa semplice cosa l’amministrazione dovrebbe essere responsabile di quello che succede al di là che ha acceso il semaforo. Cioè l’amministrazione deve evitare il danno non dire sta arrivando il danno Quindi diciamo bisognerebbe è troppo facile poi dopo chiamare volere la calamità naturale e distribuire centinaia di milioni per i danni questo mi sembra anche un modo di far girare di far girare poi una certa economia negativa per il Paese invece di quella positiva che è l’azienda. Quindi sarebbe meglio fare una grossa opera di prevenzione seria senza farci delle creste sopra e risolvere il problema alla radice, invece di poi distribuire questi soldi a pioggia per la calamità che poi non portano a nulla se non aiutare qualche azienda in difficoltà che comunque ha sempre un danno molto maggiore di quello che gli viene riconosciuto dallo Stato.
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